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La favola di Vito Colomba: la lezione di chi non ha mai smesso di inseguire un sogno

Per comprendere e apprezzare fino in fondo la storia e i personaggi protagonisti di Colomba Legend, è indispensabile conoscere il contesto che ha dato vita a questo progetto.

Alla base di tutto c’è Vito Colomba e la sua incredibile storia. Nato a Custonaci, paese in provincia di Trapani, nel 1952, Vito si appassiona al cinema andando a vedere i film che proiettavano nella piccola sala del suo paese: opere che avevano come protagonisti personaggi mitologici come Ercole, Maciste e Sansone.

Ad accendere in lui una vera e propria scintilla è però il genere western: la visione di “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, lo affascina o stimola a tal punto da convincerlo ad andare a Roma per scoprire e guardare da vicino il mondo del cinema.

<<Quel film, la scenografia, la musica, mi avevano letteralmente fatto innamorare. Volevo saperne di più, volevo scoprire i segreti del cinema e provare ad entrare in quel mondo – ci ha raccontato Vito Colomba – partii per Roma con l’idea di fare l’attore, poi però conobbi un tale che mi consigliò di iniziare come acrobata. Non avevo nessuna esperienza, ma ero giovane e snello e se quello era un modo per prendere parte a qualche produzione, mi andava benissimo. Rimasi a Roma circa quattro anni, feci diverse comparsate ma non riuscii a ritagliarmi uno spazio importante in quel mondo. Tornai quindi a Custonaci, dove inizia a lavorare in una cava di marmo; poco dopo conobbi Pina, mia moglie: dopo un paio d’anni di fidanzamento ci sposammo e anche se la mia vita sembrava prendere ormai un’altra strada, non ho mai abbandonato il sogno del cinema>>.

Malopasso: dove tutto ebbe inizio

Eppure la sua Sicilia ha costituito un’importante fonte di ispirazione. L’atmosfera, i paesaggi: una scenografia naturale perfetta. Ed è proprio in quelle cave che Vito, durante l’orario di lavoro, partorisce la pazza ma romantica idea di realizzare un film.

<<Ho iniziato a scrivere la sceneggiatura di “Quattro Carogne a Malopasso” alla fine degli anni ‘80. A lavoro portavo sempre con me un blocchettino dove appuntavo idee, ispirazioni, battute che mi sarebbero tornate utili per il film. Spesso mi distraevo e questo mio comportamento mi ha fatto rischiare più volte il licenziamento. L’idea di questo film e di questo titolo particolare, mi è venuta per raccontare una storia realmente accaduta. Malopasso era un luogo vicino a Custonaci, in cui tra le due guerre mondiali era stato costruito un bunker. Quando ero piccolo mi raccontavano spesso storie su come quel posto fosse diventato teatro di crimini, furti e rapine. Episodi reali, alcuni anche buffi, raccontati alle forze dell’ordine e riportati in paese. Da lì “Quattro Carogne a Malopasso”>>.

Siamo nel 1989: vito si procura una telecamera amatoriale, non certo adatta per realizzare un film, e, senza l’aiuto di nessun professionista del settore, coinvolgendo le persone del paese e sfruttando le sue (poche) conoscenze cinematografiche, inizia le riprese. Ci sono voluti sette anni prima che il film fosse terminato.

Lorebea Film Production ha realizzato il restauro di “Quattro Carogne a Malopasso”. Oggi il film è disponibile sul canale YouTube dello studio.

<<Dovendo lavorare, ho potuto effettuare le riprese solo il sabato e la domenica, ma non tutti i weekend. A volte sono passati anche mesi tra una ripresa e l’altra. Poi c’era da fare i conti con l’inverno: il freddo, la pioggia, il vento; inoltre, usando il microfono della telecamera, per avere un audio il più pulito possibile dovevo aspettare che ci fossero condizioni meteorologiche perfette. Nonostante le mille difficoltà e peripezia, non mi sono mai demoralizzato o abbattuto. L’ho fatto per me stesso, perché era una mia passione e perché volevo far conoscere a tutti i luoghi di Custonaci. Portare a termine il film era anche un modo per riscattarmi dalle critiche e dalle prese in giro che ho subito durante le riprese. Sono stato aiutato da alcune persone come Giacomo Pilati, giornalista di RTC (una televisione locale di allora, ndr) che mi ha messo a disposizione un operatore e una macchina da presa per ultimare le riprese. Terminato il film ho avuto la mia rivincita e negli anni seguenti qualche soddisfazione me la sono pure tolta>>.

Durante il restauro di “Quattro Carogne a Malopasso”, Lorebea ha registrato un breve documentario in cui Vito Colomba racconta la sua storia

Dalle critiche al successo in tv grazie a La Giappala’s

Del talento e delle potenzialità di Vito Colomba non si era accorto solamente il giornalista Giacomo Pilati. Dopo aver proiettato il film nelle piazze di Custonaci e delle città limitrofe, ottenne la possibilità da RTC di registrare e mandare in onda un format in cui spiegava alcune tecniche di regia. Le sue “lezioni” suscitarono l’interesse della Gialappa’s Band, che non si fece scappare l’occasione per trasmetterle nel programma “Mai Dire”.

<<Durate le riprese di “Quattro Carogne a Malopasso” sono stato criticato e preso in giro, qualcuno è arrivato a darmi pure del pazzo – ci ha rivelato Vito Colomba – Quando sono stato contattato dalla Gialappa’s Band, mi si è aperto un mondo: sapevo che avrebbero scherzato di su di me e sulle mie lezioni, ma non mi importava. Ero ansioso di andare in tv e non avevo nulla da perdere>>.

Una delle tante puntate di “Lezioni di Regia”, andate in onda su RTC e sulle reti Mediaset grazie alla Gialappa’s Band

Così per un anno Vito è stato protagonista nella trasmissione, in onda sulle reti Mediaset per due volte a settimana. Non solo: è stato anche ospite del Maurizio Costanzo Show e di una trasmissione condotta da Jerry Scotti.

<<Quattro Carogne a Malopasso è stato oggetto di scherno e di un aspro giudizio anche da parte di numerosi critici cinematografici – sottolinea Rosario Neri, regista di “Colomba Legend” e “Nato a Xibet” – ancora oggi si trovano sul web decine di recensioni negative della sua opera. A me questa cosa fa un po’ ridere, perché questi signori non hanno capito il contesto: Vito ha fatto tutto da solo, senza preparazione, senza strumentazione, tra mille difficoltà. Ma non si è mai arreso e ha portato a termine il suo sogno. Tanti registi e addetti ai lavori, che con budget smisurati a disposizione hanno realizzato pessimi film, non hanno ricevuto un trattamento simile>>.

“Quattro Carogne a Malopasso” è un’opera che è rimasta nella storia della televisione italiana. Tant’è che nel 2014 fa Nino Frassica, nella sua “Stracult”, trasmissione dai contorni goliardici e scherzosi, ha premiato Vito Colomba come regista esordiente e mandato in onda sulla RAI alcuni spezzoni del film. Non certo un riconoscimento prestigioso, ma un simpatico premio che ha permesso a Vito di tornare in tv a distanza di anni.

Lo stesso anno Trash Brothers Tv, un canale YouTube, ha realizzato un bellissimo documentario su Vito Colomba e la storia di Quattro Carogne a Malopasso